Rassegna articoli del 16 novembre da "Il Giornale di Vicenza"

Testimoni dei valori cattolici
Il riconoscimento ad Antonio Fazio e Hanna Gronkiewicz

di Marco Catalani

Da ieri la lunga lista di illustri premiati della Scuola di cultura cattolica di Bassano, che annovera, tra le altre, personalità di spicco come il cardinale Joseph Ratzinger (1992), Vittorio Messori (1994), mons. Luigi Giussani (1995) e il maestro Riccardo Muti (2001), conta anche i nomi dell'attuale governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio e della vicepresidentessa del Dipartimento delle risorse umane e amministrazione della Banca centrale europea Hanna Gronkiewicz-Waltz.
Due autorità in campo economico-finanziario legate dalla comune capacità di testimoniare attraverso tutta la propria attività la possibilità concreta, "per l'uomo di cultura animato dalla fede cristiana, di operare con efficacia per la promozione dell'uomo e della sua dignità". In ciò sta in fondo la ragione stessa dei premi (per la prima volta due, quest'anno, a differenza che in passato) definiti per la ventunesima edizione dell'evento, ritirati personalmente ieri mattina dai due prestigiosi destinatari nel corso della cerimonia di consegna tenutasi nella sala convegni del collegio Graziani, alla presenza, oltre che del sindaco Gianpaolo Bizzotto e di altre autorità locali (fra cui il presidente dell'Assindustria Massimo Calearo), del presidente della giuria e professore emerito dell'università di Bologna Gianfranco Morra, del professor Stanislaw Grygiel del Pontificio istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia, del segretario del Pontificio consiglio della cultura Bernard Ardura, del presidente della Compagnia delle opere Raffaele Vignali e, infine, del presidente della Scuola di cultura cattolica Gabriele Alessio.
Nel corso dei diversi interventi non sono ovviamente mancati doverosi omaggi ai caduti di Nassiriya, anche se al centro della discussione - e non poteva essere altrimenti - sono stati fin da subito il ruolo e l'importanza della cultura cattolica nel mondo e nella realtà umana, anche economica, laddove sia Antonio Fazio che Hanna Gronkiewicz-Waltz operano da anni; una cultura cattolica che, come ha ricordato tra l'altro Vignali citando il messaggio affidato ad una cartolina dal vicebrigadiere Giuseppe Coletta, rimasto vittima dell'attentato di mercoledì, è la sola possibilità che ci rimane per cambiare "un luogo pieno di storia (come il mondo) che la pochezza degli uomini rende infelice".
Subito dopo è toccato al professor Ardura non solo ricordare l'importanza del premio, ma anche introdurre le due testimonianze degli illustri ospiti: "Quello che presenziamo oggi ? ha detto ? è un singolare evento, che riesce a distinguersi dall'arcipelago dei tanti premi proprio per essere dedicato alla cultura cattolica e a chi sa esprimere quest'ultima in modo chiaro e trasparente nella realtà". "I due illustri premiati ? ha aggiunto poi ? con la loro opera e i loro interventi sembrano testimoniare la necessità per l'economia e per il benessere di non prescindere da continui riferimenti a precisi aspetti culturali e religiosi"; da qui il loro encomiabile "impulso dato alla cultura cattolica".
"Mi sento onorata di ricevere questo premio ? ha allora esordito la dott.ssa Gronkiewicz-Waltz ? e pure di incontrare una persona, un mio collega, il presidente della Banca d'Italia Antonio Fazio. Entrambi apparteniamo al settore bancario, un settore nel quale, come è noto, non è facile seguire gli insegnamenti cristiani. Ma sono anche profondamente convinta che in ogni periodo storico ognuno di noi possa testimoniare la propria fede cristiana attraverso il proprio comportamento". Ricordando tutte le tappe della propria vicenda personale, ha poi concluso con un messaggio di speranza il proprio intervento, perché il proprio paese d'origine, la Polonia, possa portare un giorno "i valori cristiani nella propria comunità". Più ampio il respiro del lungo e articolato intervento del governatore Fazio, tutto incentrato sul rapporto tra etica ed economia, laddove l' "etica non viene dopo che ha operato il mercato, ma è parte costituente del suo buon funzionamento". Un discorso fortemente ispirato, fin dalle prime battute, alla tradizione economica cristiana, che parte da S. Tomaso d'Aquino, suo autore prediletto, passando per Toniolo e Sturzo per approdare infine a Einaudi e alle sue "Lezioni di politica sociale", e volto a sottolineare come, anche in ambito economico, "etica, giustizia, visione unitaria dell'uomo sono elementi di una antropologia che vanno riaffermati nel nome di un nuovo umanesimo".
Nel momento della consegna delle due pergamene elaborate da Laura Bianchin e delle medaglie d'oro al merito della cultura cattolica, Fazio ha anche aggiunto un positivo commento sulla nostra città e sull'accoglienza riservatagli: una città che ha definito "un crocevia importantissimo di cultura, oltre che di scambi commerciali".

 

Una scelta coraggiosa per un'economia al servizio dell'uomo

di Gianni Meneghetti

Può sembrare per molti un premio anomalo, questo consegnato a Bassano al Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio. Poteva essere comprensibile il riconoscimento dato nel 1999 al prof. Novak, esperto economista cattolico statunitense, assertore di quel capitalismo democratico caro al pensiero cattolico più moderno, che considera importante non solo l'attenzione ai poveri, agli ultimi, come vengono chiamati nel linguaggio assistenziale dei cattolici, ma anche ai " datori di lavoro", a coloro cioè che producono occasioni di lavoro che permettono a famiglie di vivere, di educare i figli, di farli crescere.
In una città tiepida per molti versi sul fronte del pensiero e della cultura cattolica, il Premio dato più ad un banchiere, nel senso alto del termine, che è anche un fervente cattolico, arriva quasi come un sasso nello stagno, a scuotere un po' una Bassano presa da convegni sul Canova e da imminenti mercatini.
Una scelta coraggiosa da parte della Scuola di cultura cattolica, nata qui, e che ripropone dopo due anni il Premio nella sua città, a testimoniare che niente di quanto riguarda l'uomo, nemmeno l'aspetto economico, è estraneo, è lontano dal messaggio evangelico, che è rivolto non solo a tutti gli uomini ma a tutto l'uomo.
Ecco che la Giuria premiando Fazio ha indicato, oltre ai meriti della alla persona, anche un indirizzo nuovo di come deve essere un'economia al servizio dell'uomo, e per questo cattolica, che favorisca le virtù indispensabili allo sviluppo, come ricorda Giovanni Paolo II, che sono la cultura del lavoro, la laboriosità, la competenza, l'ordine, l'onestà, la frugalità, il risparmio, lo spirito di sacrificio, il rispetto della parola data, l'amore per il lavoro ben fatto.

 

"Eroi del nostro tempo"
Il ricordo del padre che combattè sul monte Grappa

Toccanti parole dedicate agli italiani in missione di pace morti nell'attentato di Nassiriya in Iraq
Giunti nella tarda serata di venerdì a Bassano, Antonio Fazio e Hanna Gronkiewicz, si sono intrattenuti con i responsabili della della Scuola di cultura cattolica e i componenti la Giuria presenti che da 21 anni consegna questo riconoscimento. Al governatore della Banca d'Italia, ospite al Cà7, sono state illustrate le iniziative della Scuola e del Comune dei giovani, la loro storia, iniziata quasi cinquanta anni fa per opera dell'allora parroco di S. Croce don Didimo Mantiero e che continua ancor oggi viva e vitale, con i suoi quasi 400 tra iscritti e simpatizzanti.
Ieri, giornata del Premio, il Governatore e la Gronkiewicz hanno partecipato alla messa celebrata dal segretario del Pontificio consiglio per la Cultura del Vaticano, mons. Ardura.
Alle 10,30 poi la cerimonia.
Toccante il momento di silenzio per ricordare i militari caduti in Iraq. Ai morti e ai feriti di Nassiriya sono andati doverosamente il pensiero e il sentito tributo del governatore della Banca d'Italia non appena presa la parola durante la cerimonia di premiazione. "In queste giornate avvertiamo tutti un grande dolore ? ha esordito infatti Fazio ? per le vite dei carabinieri, dei soldati dei volontari civili stroncate in Iraq da un attentato terroristico. Al dolore nostro, dell'Italia, si è ieri associato con un commosso messaggio di solidarietà e partecipazione, inviato dalla Banca d'Italia, il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet."
"Questi eroi del nostro tempo ? ha continuato il governatore ? compivano una missione di pace, portavano con l'immagine della nostra patria, della nostra nazione che ripudia la guerra. Abbiamo letto tutti le loro biografie, la loro laboriosità, i loro affetti familiari e amicali, il loro impegno e le loro speranze: vite di giovani, di uomini semplici, eppure dense di valori e di fiducia nell'avvenire, con un forte senso dello Stato, degli interessi collettivi, della solidarietà con il prossimo. Esprimiamo la nostra commozione e ci stringiamo alle loro famiglie, ai corpi di appartenenza."
"Dobbiamo anche a questi caduti per la patria una riflessione sul futuro, sul ruolo dell'Onu e delle istituzioni internazionali, sui modi più stringenti per affermare ovunque la pace e l'autodeterminazione delle nazioni. La pace è componete essenziale del naturale diritto alla vita. I caduti di Nassiriya lasciano a noi, pur nella tristezza di questi momenti, una grande ricchezza morale, un patrimonio di amore per il prossimo e di coesione: la pietas si unisce al dovere dell'impegno."
"Proprio questa mattina ? ha aggiunto infine ? ci è giunta anche notizia di due nuovi attentati in altrettante sinagoghe di Instanbul. La riprovazione è forte. Oggi i rischi di una miscela di conflitti etnici, religiosi, geopolitici, sono rilevanti. Occorre fare appello agli Stati, ma soprattutto a tutti gli uomini di buona volontà perché si operi contro la violenza, a favore della pace e per il rispetto del diritto."
Particolarmente apprezzato dai presenti, e che onora anche la nostra città, quando ha ricordato di come suo padre, quando lui era ancora bambino, gli parlava spesso di queste zone, del Monte Grappa, perché qui aveva combattuto durante la Guerra. Molto significativi anche gli apprezzamenti per l'associazione del Comune dei Giovani, definita "palestra di formazione per una nuova classe di uomini preparati all'impegno nei vari campi della vita sociale, politica e culturale".
Un ritorno a Bassano in grande dunque per la manifestazione del Premio, con un riconoscimento necessario e attualissimo a due personalità dell'economia, come ha detto mons. Ardura, perché "rende viva e presente il messaggio evangelico in ogni campo dell'attività umana"
Nel suo saluto il Governatore della Banca d'Italia Fazio , ringraziando per il riconoscimento, ha più volte ribadito il suo convincimento che i pilastri della società, come dice S. Tommaso d'Aquino, sono la giustizia e la verità, e su esse si fonda anche la dignità del lavoro e del lavoratore. Dignità riconosciute anche dalla Costituzione, dove chiaramente è indicato che il lavoro è la partecipazione del singolo allo sviluppo sociale. Per questo anche l'impresa deve conciliare i canoni dell'etica e del bene comune, da troppi ritenuto un ideale, ma che invece è più vicino ai bisogni della gente di quanto si pensi.

 

"Cooperazione e solidarietà per alimentare il progresso"
Intervista con la vicepresidentessa del dipartimento risorse umane

A margine della cerimonia del Premio alla vice presidentessa del Dipartimento delle risorse umane, la polacca Hanna Gronkiewicz-Waltz abbiamo raccolto alcune sue considerazioni.

- L'Europa unita con l'euro ha anche prospettive di unità politica, sociale e civile?
"C'è una unità nazionale generale che c'è e rimarrà per sempre. Però sicuramente andremo a posizionarci come negli Stati Uniti d'America, dove ci sono differenze etniche dalla California alla Florida. Sicuramente comunque se c'è una unità economica ci sarà anche più facilmente un'unità politica. In futuro dal punto di vista economico l'Europa sarà molto più unita. Le difficoltà principali ad una completa unità europea sono essenzialmente le lingue e la mobilità delle persone entro l'Europa. Negli USA è più semplice spostarsi dalla California alla Florida, perché si parla la stessa lingua, mentre da noi spostarsi dalla Danimarca all'Italia significa imparare un'altra lingua. L'economia europea poi è vecchia, a causa della poca crescita sia di investimenti che di persone. Il calo demografico notevole influenza non di poco la crescita economica. Stiamo diventando sempre più vecchi come nazione. Anche le necessità di conseguenza sono minori, con minori investimenti, spese e necessità".
- Il Papa rivolge il messaggio di Cristo a tutto l'uomo, anche nel suo aspetto economico. È pensabile un recupero dell'identità cristiana in Europa?
"Non c'è differenza tra un discorso economico o altro. Quello che conta sono i valori della cristianità.Dobbiamo considerare che siamo in minoranza come cristiani, e lo saremo sempre di più, anche perché un cristiano poco convinto diventa facilmente pagano. In ogni caso certi valori tipicamente ispirati al cristianesimo come la cooperazione e la solidarietà sono stati sviluppati e diffusi nell'unione europea proprio da statisti come Adenauer e De Gasperi che erano cattolici convinti. Di conseguenza i valori di solidarietà verso i paesi più poveri hanno portato progresso e sviluppo per tutti in questi anni".
- Si aspettava un riconoscimento come il Premio?
"La cosa che più mi ha colpito dopo poche ore che sono a qui a Bassano è che questo riconoscimento dato a tante personalità importanti del mondo cattolico viene da una realtà semplice, piccola, poco appariscente. Si percepisce che sotto c'è un fondamento serio, con dei valori che durano. Ma anche se si è piccoli non bisogna scoraggiarsi, mai".

Massima riservatezza attorno al governatore

m. c.) Era l'ospite più atteso, in virtù del ruolo di primissimo piano ricoperto all'interno del nostro sistema-Paese. E alla fine, Antonio Fazio, governatore della Banca d'Italia è arrivato pure con un giorno d'anticipo, con tutta l'ambaradan di giornalisti, agenzie stampa e guardie del corpo al seguito. Ma l'ospite eccellente, fin dal primo momento, ha messo subito in chiaro che il proprio soggiorno bassanese, per la notte affidato alle cure del Ca' Sette, sarebbe stato chiaramente improntato alla riservatezza e al "silenzio stampa" per tutte le questioni che esulassero dal motivo primo e unico della propria visita in città. Chi sperava in qualche clamorosa dichiarazione sulle vicende più pungenti di questi ultimi giorni, perciò, è inevitabilmente rimasto deluso.